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La giustizia al tempo del computer e le sentenze scritte a mano

da Apr 13, 2016Processo civile

La nostra epoca può essere descritta in molti modi, ma un punto chiave sembra essere quello della rivoluzione informatica e telematica. Fenomeno talmente pervasivo da aver cambiato quasi ogni angolo della nostra esperienza, compreso il processo civile, che oggi è sempre più affidato a internet; tanto che non è raro imbattersi, nei corridoi dei palazzi di giustizia, in dotte discussioni su files, megabyte, ricevute informatiche e simili.

Tuttavia, incredibile a dirsi, anche in questo mondo governato dai bit, ogni tanto compaiono ancora sentenze scritte a mano dal Giudice di turno, quasi a voler ricordare che il nostro diritto ha una storia lunga almeno 2.500 anni e che il passato non passa mai del tutto.

Se, però, al tempo in cui la scrittura a mano era d’uso comune anche negli atti ufficiali, i maestri di scuola curavano con attenzione la grafia degli allievi, la diffusione della macchina da scrivere e del computer hanno reso la bella scrittura un po’ meno importante e così i documenti scritti a mano, oltre ad avere un aspetto un po’ antiquato, rischiano di risultare illegibili.

E’ questo il caso della sentenza numero 1343 del 2013 emessa dalla Corte d’Appello civile di Venezia. Sentenza contestata in Cassazione da una delle parti – tra l’altro – proprio perché redatta con una grafia talmente brutta da rendere incerte larghe parti del suo contenuto.

E così la Cassazione, pronunziandosi il 10 marzo 2016 – pur accorgendosi dell’anacronismo – è stata costretta a precisare che la sentenza scritta a mano è di per sé valida, ma che diventa nulla quando sia scritta in modo tale da renderne incerto il testo. Infatti, come chiarito dalla Suprema Corte, «Ai fini della validità del documento-motivazione non deve essere richiesto nè alle parti nè al giudice un lavorio interpretativo sul testo del documento che vada al di là dell’impegno richiesto dalla lettura.».

Sentenza nulla, quindi, e alle parti tocca tornare in Laguna per ripetere l’appello.

In chiusura ci permettiamo di aggiungere: signori Giudici, per favore, usate il computer

                                                                                          Avv. Giuseppe AULETTA

Originariamente pubblicato da www.siciliajournal.it http://www.siciliajournal.it/sentenze-scritte-a-mano-nellera-di-internet/